È trascorso qualche anno da quel 2004 che ha segnato la data di fondazione del coro Fior di Roccia. Sono passati coristi, direttori, amici e tutti hanno lasciato un loro piccolo segno. Il coro è cresciuto e ha assunto una sua forma propria, un suo repertorio e un suo stile, che cerchiamo di mantenere, migliorare e portare avanti.
A volte ci si ferma a pensare al valore del canto alpino negli anni che stiamo vivendo, segnati dai contenuti multimediali consumati via smartphone, tablet, “al volo”, con hit che hanno un successo lungo quanto un battito di ciglia.
Noi facciamo canzoni che affondano le radici nella nostra storia, fatta di guerre e amori, povertà e speranza, disperazione e spensieratezza. Ci lavoriamo per mesi, leggiamo i testi e cerchiamo di trasmettere, coi colori delle nostre voci, ciò che sentiamo dentro cantando quelle parole. Si fa fatica, certo! A volte ci si chiede se ne valga ancora la pena. Però, come al solito, succede un piccolo “miracolo”: siamo in sala prove, con le voci calde, l’atmosfera rilassata, dopo aver fatto una risata assieme, con la voglia di cantare per puro divertimento e…accade! Come per magia il pezzo prende vita, gli armonici risuonano e la tua stessa voce mescolandosi alle altre, ti emoziona!
È in quel momento che ti viene da pensare che: “Sì! Ne vale sicuramente la pena!”. Le fatiche di ore si ripagano con pochi secondi di musica e impari ad amare il coro ancora di più.
Abbiamo una grandissima fortuna, saper cantare assieme. Dobbiamo coltivarla per noi e per trasmettere agli altri nel nostro piccolo, questo fondamentale pezzo di cultura musicale che rimane caratteristica unica del nostro territorio trentino.
Buona musica!
